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TRC' spotlight: Federico Ruzza

Nazionale U20 2014, SeiNazioni 2017 e tour estivo lo scorso giugno, la seconda-terza linea del Benetton Treviso torna in azzurro per i test autunnali: la naturale conseguenza di un'inarrestabile ascesa.

Viso aperto, grandi occhi azzurri e un ampio sorriso.

Alto, dinamico e con ottime mani: Federico Ruzza è già un volto molto noto sul palcoscenico del rugby italiano.

Nato a Padova 23 anni e tre mesi fa, si rivela essere una fra le mosse di mercato migliori e più geniali del Benetton per la stagione 2017/18. Abbiamo chiacchierato con lui in vista degli imminenti impegni internazionali che lo vedranno far parte del gruppo dei 31 atleti convocati dal tecnico O'Shea per i test di autunnali contro Fiji (11 Novembre), Argentina (18 Novembre) e SudAfrica (25 Novembre).

Federico risponde con voce serena alle nostre domande, una voce da cui trapela un modo di fare equilibrato e riflessivo.

"E' un'assoluta soddisfazione, sono tanto felice della convocazione ai test" risponde entusiasta quando gli chiediamo cosa prova due ore dopo aver scoperto di rientrare fra le scelte di O'Shea: è sicuramente il riconoscimento di un'ottima prima parte di stagione. Dal suo modo di giocare si evince sicurezza, si muove in campo come un vero professionista dimostrando più degli anni che ha. Grande ball carrier (23), instancabile placcatore (35), una sicurezza in touche (14 le proprie line out vinte).

Onnipresente in campo con la mente e con il corpo, è il protagonista di una grande prestazione dei Leoni di Treviso contro l'Ulster, lo scorso 9 settembre al Monigo: alla sua prima volta da titolare in maglia biancoverde Ruzza gioca 80 minuti dando prova, come se fosse necessario, della sua eccezionale resistenza alla fatica. In quella partita, persa in casa per 14-21, il pack degli avanti di un testardo Benetton giunge in meta al 65' da una touche sui 22 avversari e l'azione si concretizza proprio nelle mani del biondo padovano quando oltrepassa la linea bianca per il 5-21. Infaticabile.

Il Comisario Tecnico della Nazionale, Conor O'Shea, aveva già riposto in lui grande fiducia lo scorso inverno chiamandolo in azzurro per la prima volta al Sei Nazioni 2017 dove il giocatore, che in quel periodo vestiva la maglia dei ducali di Parma, ha debuttato il 18 Marzo contro la Scozia entrando in sostituzione per Biagi al 74esimo, in una partita il cui risultato è meglio non ricordare. Tuttavia, tornando con la mente a quel giorno, ci dice, dentro di lui vive ancora quell'emozione incredibile di un sogno che diventa realtà dopo tante fatiche e sacrifici.

"Difficile trovare un'emozione simile altrove" è molto felice per l'opportunità di poter onorare di nuovo la maglia azzurra, la sua voce risuona di vero entusiasmo, quello tipico di uno spirito laborioso, febbrile all'idea di mettersi subito a lavoro per fare sempre meglio. La passione che lo anima è la stessa che ha caratterizzato i primi anni di gioco al CUS Padova, dove per lui è iniziato tutto "Passione e divertimento sono emozioni fondamentali che ritrovo tutt'ora ad ogni seduta di allenamento". Ricorda con piacere anche l'anno trascorso in Eccellenza a Viadana, molto formativo per lui "un'esperienza che mi ha fatto crescere molto, un periodo positivo della mia vita".

Adesso Federico ha la possibilità di misurarsi con giganti del rugby e, tralasciando i molteplici avversari in Pro14, ha la fortuna di trovarne due nella rosa del proprio team azzurro: Sergio Parisse (126 caps) e Leonardo Ghiraldini (86 caps). "Stare al loro fianco, allenarsi insieme, è una grande privilegio per me. Capisci davvero quanto hanno ancora da offrire ad un gruppo azzurro così giovane. E' proprio bello stare a contatto con loro".

Ride quando gli facciamo notare che la squadra ha un'eta media di 26 anni e 17 caps internazionali e che sono presenti tre esordienti molto più giovani di lui: Licata, Giammarioli e Minozzi. "Non dire molto più giovani che mi sento già vecchio!" (ride). "Dopo delle ottime prestazioni" continua il padovano tornando serio "trovo sia giusto che gli venga riconosciuto il merito di poter giocare in nazionale. Il valore di un giocatore non dipende dalla sua età".

Consapevole delle proprie capacità, Ruzza apprezza i commenti positivi sulle sue prestazioni ma non è da lui adagiarsi su di essi, anzi li usa come stimolo a fare sempre meglio. Le giornate di raduno per lui, sia a Parma che a Treviso, sono state produttive nonostante il tempo a disposizione fosse poco. "I giorni trascorsi sono stati approcciati al meglio da tutto il gruppo, con lo spirito giusto, e hanno portato ottimi risultati".

Gli abbiamo chiesto come si sentisse riguardo l'imminente match contro le Fiji, programmato per il prossimo weekend a Catania, e ha risposto che bisogna affrontarle come una qualsiasi squadra di alto livello, memore dell'esperienza fatta al tour estivo dell'Italia quando ha preso parte nel secondo tempo alla partita contro le Fiji disputata a Suva lo scorso giugno. "Sono imprevedibili in campo, non possiamo permetterci distrazioni, specie nelle occasioni di gioco rotto". La chiacchierata si conclude quando gli chiediamo degli impegni con la franchigia. "Venerdì ci aspettano gli Scarlets: testa solo a quello per ora".

La voce di Federico è calma, quella di un giocatore con grande solidità mentale. Sta ancora aspettando un debutto da titolare in maglia azzurra e forse l'occasione giusta potrebbe arrivare proprio per i test autunnali. Visto tutto quello che ha dimostrato fino ad ora, Ruzza sembra pronto per qualsiasi sfida gli si presenti davanti.

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