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Test Match: la Nuova Zelanda sconfigge i francesi a Parigi

La Nuova Zelanda taglia il traguardo delle 2000 mete internazionali vincendo sulla Francia con le marcature di Coles, Naholo, Crotty e Cane.

La Francia aveva giocato contro gli All Blacks 57 volte prima della gara di stasera, vincendo solo 12 volte con un pareggio nel 2002: l'unica volta in cui i francesi sono andati proprio vicino a sconfiggere i neozelandesi allo Stade de France.

L'ultima vittoria francese di 27-22 risale ad otto anni fa a Dunedin, da quel momento si sono susseguite per loro ben dieci sconfitte. Oltre quella di oggi.

Gli All Blacks si impongo a Parigi per 38-18, dove però trovano non poche difficoltà nel secondo tempo minacciati da qualche brillante azione francese. L'ultima marcatura dei neozelandesi avviene infatti quasi a tempo scaduto, dopo un parziale di 13 a 0.

Non si è avvertita l'assenza di pilastri come Moody o Retallick, le forze giovani e fresche dei neozelandesi hanno lavorato in modo notevole mantenendo lo standard di gioco veramente alto: i piloni ventenni Hames e Laulala, protagonisti di una mischia ordinata accademica, perfetta nelle assi di spinta della prima linea, hanno dato seri problemi ai francesi; poi anche i grandi tecnicismi del ventenne Rieko Ioane che placca, si rialza, lavora nel bd, fa tutto al meglio, e agevola un offload a mano mezza chiusa a McKenzie con timing perfetto per la marcatura di Cane allo scadere del primo tempo.

Fa da cornice l'intelligenza di Aaron Smith, le corse arcuate di Beauden Barrett, valvola creativa che con estrema serenità spedisce in meta prima Coles all'ottavo minuto di gioco e poi Naholo al 24' con un lungo passaggio a ridosso dei 5 metri avversari per la marcatura del 0-17, e infine l'agilità di Fifita giocatore degli spazi allargati che, approfittando dell'assenza di Kaino e Squire, dimostra di meritare ancora la maglia numero sei.

Francesi in difficoltà per 80 minuti, l'origine della disfatta risiede nella prestazione rovinosa in mischia ordinata dove invece i neozelandesi hanno impartito dal canto loro una buona lezione tecnica. La mediana francese era composta da una fresca e intraprendente coppia di ventenni: il mediano Antoine Dupont del Tolosa, giocatore dalle gambe esplosive, coraggioso e dotato di grande gestualità, e l'apertura del Tolone Anthony Bellau, anche lui al debutto, al posto di Camille Lopez fuori 5 mesi per infortunio alla gamba.

L'unica parentesi felice per la Francia è la finestra di tempo in cui si è svolta l'azione del 3/4 ala Teddy Thomas, autore dell'unica marcatura francese al 26', che elude McKenzie assopito e si tuffa oltre la linea bianca, ma soprattutto quella frazione di secondo in cui il cervello di SBW si disconnette lasciandogli compiere un errore banalissimo che gli costa il giallo: disturba in aria la traiettoria del pallone, spingendolo via con le mani e impedendo cosi al giocatore francese di poterlo giocare. Segue indagine al TMO dell'inglese Keith e la decisone per la meta tecnica al 46' del direttore di gara australiano Gardner.

Incredibile come un istante possa avere un impatto così profondo su un'intera gara.

All'improvviso, gli All Blacks si sono ritrovati dall'essere in totale controllo del gioco a una situazione di forte pressione francese sui loro 5 metri. Passare dal vellutato gioco di mani a far cadere passaggi semplici e perdere rimesse laterali, in un secondo tempo in cui il possesso dei tutto neri è stato molto limitato. La situazione migliora quando è Barrett a prendere le vesti di capitano, contemporaneamente all'uscita di Read e ai dieci munti in sin bin per SBW, con Cane che scivola numero 8. Barrett si dimostra ancora brillante, sempre in perfetto timing con la velocità di Aaron Smith, pericolosissimo con il giusto spazio.

Sulla carta, quella di stasera non era sicuramente la rosa francese migliore. Decimati da infortuni, al XV francese non è bastata l'esperienza di uomini come Guirado e Picamoles per reggere un gioco pochissime volte fluido. Gli All Blacks, reduci da una sconfitta a Brisbane contro gli australiani, avrebbero potuto marcare almeno altre due mete nel primo tempo considerata la posizione di totale controllo del ritmo di gioco, ma così non è stato a causa di un paio di cattive decisioni ed esecuzioni. Tuttavia, ogni volta che si sono ritrovati nei 5 metri avversari gli All Blacks hanno segnato, facendo sfoggio di grande carattere ma soprattutto di un'immensa capacità di pensare e leggere il rugby, vanno a marcare con Naholo allo scadere del tempo per il 38-18.

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