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Pro14: la vittoria sul Connacht conferma il buon momento delle Zebre

Gli uomini di Bradley puniscono un Connacht mediocre che non conquista nemmeno il punto di bonus.

photo credit Roberto Bregani, Sportslife

Parma. Zebre 24 Connacht 10. Un incontro duro e fisico che ha visto gli italiani combattere in difesa e controllare il proprio territorio con ferocia.

I campioni del 2016 hanno condotto positivamente solo l'inizio della gara, detenendo il possesso dell'ovale per i primi dieci minuti ma la difesa dei ducali è stata impenetrabile ed ha causato parecchio nervosissimo agli ospiti che, colpevoli di offside in un punto d'incontro, hanno regalato ai bianconeri l' occasione di segnare i primi 3 punti sul tabellino, con il piede di Carlo Canna al decimo minuto.

Da quel momento il ritmo si è alzato al Lanfranchi: solo l’imprecisione nella trasmissione non ha fruttato la segnatura agli uomini di Bradley. Nel primo quarto di gara la difesa italiana si è dimostrata la migliore in campo con Connacht che fallisce due piazzati. A tempo scaduto Biagi e compagni sono andati vicini alla meta con Venditti recuperando però solo altri tre punti con Canna per il 6-0 all’intervallo.

In inferiorità numerica gli ospiti sono andati in vantaggio al 45° con una rocambolesca meta di rapina di Farrell. Rabbiosa la risposta delle Zebre che prontamente hanno recuperato il vantaggio, solo però dalla piazzola al 63°, che dura una manciata di minuti per un fallo piazzato dagli irlandesi.

Grande prestazione di Venditti che aiuta il compagno Meyer a segnare la prima meta delle Zebre recuperando un calcio d'invio al 69', e poi ne segna lui stesso una di forza chiudendo il match a pochi secondi dal termine.

Le Zebre ritrovano così la vittoria, la terza stagionale e la seconda davanti al pubblico amico dello Stadio Lanfranchi di Parma.

Sono tantissimi i progressi fatti dalla franchigia di Parma sotto la guida di Bradley e la vittoria sul Connacht, e quella sull'Ulster capolista a fine settembre, sono la prova concreta che la strada è quella buona e che l'influenza irlandese sta seriamente cominciando a dare nuova forma al rugby in Italia.

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