Le Zebre vincono il Derby d'Italia del Guinness Pro14: tutto il lavoro di un anno finalizzato in
Treviso Stadio Comunale “Monigo” - sabato, 28 aprile, ore 18:00
Guinness Pro14, XXI giornata
Benetton v Zebre Rugby
LA CRONACA.
Ottimo inizio della Benetton che caricano subito verso la linea avversaria usando in modo calcolatore il piede, l’indisciplina però penalizza i Leoni e le Zebre colgono al volo l’occasione per entrare nei 22 avversari.
Tanti errori di handling per i bianconeri e l’occasione sfuma ed il primo attacco delle Zebre è vano. Ruzza recupera l’ovale.
Risale il campo la formazione di casa, usando sempre il piede in modo sapiente e non esagerando mai nel mantenimento del possesso, trovando spesso la difesa delle Zebre sguarnita.
Benvenuti cerca un offload nei 22 avversari ma il placcaggio da dietro gli fa perdere l’equilibrio e non riesce il movimento per Iannone che invece si era mosso in modo ortodosso nel traffico.
La difesa della Benetton è opprimente tanto da non permettere nel primo tempo alla Zebre di risalire il campo. Troppo traffico e tante fasi. E Castello che fa il lavoro sporco cercando il break.
Non usano mai i piedi le Zebre se non nella ricerca della rimessa laterale.
I primi punti arrivano al 23’ quando i padroni di casa vanno in meta con il capitano su un’ottima intuizione di Tebaldi.
Il mediano di mischia biancoverde prende un angolo stupendo e regala un offload a Ioane che, marcato, lascia il pallone per il capitano Sgarbi che cammina fino alla meta.
Difesa delle Zebre che non arriva mai, anche Canna si fa assorbire da Ioane e il suo timing perfetto. 7-0
Le zebre cominciano a mollare i placcaggi a 15 minuti dalla fine del primo tempo, e lasciano correre le folate dei biancoverdi che recuperano una mischia sui 22 avversari.
La formazione di casa però comincia a perdere focus e a commettere tanti falli.
Ci vuole poco allora perché gli ospiti superino Treviso troppo indisciplinato.
David Sisi tiene la palla nel cuore del carrettino che si spinge oltre la linea di mete dei Leoni.
Sorpasso Zebre 8-7.
I primi 40 minuti di concludo con un Treviso ordinato e un gioco invece più rischioso delle Zebre.
Galvanizzate le Zebre nel principio del secondo tempo, risalgono il campo alla mano con grande sforzo ma molto bene. Placcaggio doppiato su Sarto e cambio di fronte con Canna e Bellini che incrocia da manuale e ricicla per Lovotti, pallone che riemerge, Violi gestisce e arriva la meta di Canna alla bandierina.
Splendida azione corale e Treviso perde spazio ad ogni placcaggio.
7-13 dopo quattro minuto del secondo tempo.
Treviso risponde poco dopo, al 47’, con molta pressione andando a segno con una maul.
Dopo il lancio di Faiva, Steyn che fa da ricevitore, il movimento davanti lo schieramento, l’ovale viene portato giù per la cassaforte e Treviso avanza con la stessa maul verso la linea di meta fino in alla fine. 14-13
Un punto di differenza tra le due squadre nel secondo tempo di un derby tanto acceso.
E’ adesso che le Zebre cominciano la rincorsa per sottrarre la gare ai Leoni.
Il Treviso ha perso volume e focus nella seconda parte soprattutto in difesa mentre le Zebre hanno trovato gli avanzamenti necessari e il coraggio di continuare dopo la prima marcatura di Canna, MoM di giornata e l’anima e la qualità del gioco espresso dalla franchigia di Parma.
Treviso mai veramente in partita nel secondo tempo, con poche giocate (buone) ma molto lente. I padroni di casa hanno avuto delle opportunità, nel primo tempo, avvantaggiati dalla cattiva difesa delle Zebre, ma il focus dei Leoni si è spento negli ultimi 40 minuti.
Vincono le Zebre al Monigo 17-22 portando a casa l’ultimo derby della stagione con grande coraggio e fatica.
Oggi tanti atleti si sono messi in evidenza davanti lo staff tecnico azzurro che il prossimo 2 maggio ufficializzerà la lista dei 31 convocati per il tour giapponese.
Questo derby chiude la miglior stagione italiana dall’ingresso nel torneo celtico nel 2010.
Le Zebre di Michael Bradley e i Leoni di coach Kieran Crowley hanno ottenuto i migliori risultati di sempre, con undici vittorie per i biancoverdi e sette per i bianconeri: il doppio dei successi della stagione passata.
Tutto il lavoro di un anno trova oggi la sua finalizzazione e si traduce in una grande crescita, da entrambe le parti, nella qualità, competitività e fiducia nella strada intrapresa insieme.