All Blacks, il quesito del playmaker e la formazione anti-Italia
La lunga attesa di Richie

Non ci sono molti altri test da disputare per gli All Blacks prima che abbia inizio la loro campagna difensiva del titolo di Campioni del Mondo.
Dopo l’importante partita contro gli italiani, i neozelandesi saranno impegnati con i tre test del Rugby Championship ed uno contro i Wallabies per la Bledisloe Cup, prima di partire alla volta del Giappone.
Quindi, concluso questo weekend, passerà relativamente poco tempo prima che la squadra affronti gli Springboks nel match di apertura del Mondiale, il prossimo settembre.
Secondo quest’ottica il match con l’Italia di sabato 24 assume molto più valore: sarà come uno strumento mirato a temprare i giocatori nella sfida contro un’altra squadra dell’emisfero nord- un test che i neozelandesi hanno ultimamente sofferto.
Il modo in cui l’Inghilterra e l’Irlanda hanno difeso contro gli All Blacks, nelle passate settimane, ha creato problemi non da poco, alcuni tali da fare eco al tuor dei British & Irish Lions dell’estate scorsa.
Noi italiani sicuramente non abbiamo ancora quell’ambita e lavorata abilità degli inglesi e degli irlandesi da poter mettere pressione per 80 minuti ai campioni del mondo come hanno fatto i Lions, ma possiamo aggrapparci quantomeno alla certezza che le minacce più grandi per i neozelandesi sono proprio rappresentate dalle qualità delle squadre del nostro emisfero.
Allora, secondo lo stato delle cose, la decisione dei selezionatori di non concedere, nemmeno questa volta, a Mo’unga la maglia No10 fa sorgere dubbi spontanei.
Richie Mo’unga partirà per la terza volta in tre settimane dalla panchina, con Beauden Barrett di nuovo preferito come apertura titolare.
Mo’unga ha disputato otto test (tutti quest’anno) ed è partito titolare solo in due di questi. Al contrario, dopo un lungo apprendistato sotto la supervisione di Dan Carter, Barrett ha giocato 72 test, 10 dei quali quest’anno dove è stato sempre titolare.
Si pensa ormai che sia proprio questo il momento giusto per concedere a Mo’unga un’altra opportunità, per dettare, imporre, e all’occorrenza cambiare, il ritmo della partita dall’inizio e non improvvisando solo alla fine.
Quindi perché Steve Hansen sceglie di nuovo Barrett?
Probabilmente perché affezionato a quell’idea che inquadra Mo’unga come il secondo playmaker in coppia fissa con Barrett, anche se in tal senso ci sarebbe ancora un pò di lavoro da fare visto la poca sincronia tra i due durante la partita con l’Irlanda. In quell’occasione non era chiaro chi guidasse il gioco ed entrambi non erano nella posizione migliore per agevolare i compagni: sempre troppo vicini, quando invece posizionati uno per lato del breakdown avrebbero costituito una minaccia maggiore.
Estremo
La scelta di far ricoprire a McKenzie il ruolo di estremo conferma che per i selezionatori è ancora quello il posto giusto per il giovane dei Chiefs, così come per Jordie Barrett che giocherà con la maglia No14.
Occhi puntati dunque sulla combinazione Jordie Barrett - Damian McKenzie e sopratutto anche su chi verrà tolto dal campo per fare spazio a Mo’unga. Nelle ultime occasioni si è trattato di McKenzie ma sarebbe interessante vedere come lui, Barrett e Mo’unga- i tre playmakers migliori di cui dispone la Nuova Zelanda al momento- operino tutti insieme.
Uno scenario questo che forse ci regalerà un assaggio della prossima Coppa del Mondo, anche se a quel punto McKenzie potrebbe aver già preso il posto di Richie in panchina.
La formazione All Blacks e le dichiarazioni di Hansen:
“Abbiamo un grippo di atleti molto emozionato all’idea di cogliere un’opportunità e indossare la maglia nera e rappresentare loro stessi ed il Paese con una solida prestazione sabato. La squadra sa che è la nostra ultima settimana insieme e sono determinati a giocare bene e godersi ogni momento. Dopo due gare impegnative con Inghilterra e Irlanda abbiamo fatto alcuni cambi e i ragazzi che entrano in formazione hanno portato energia ed entusiasmo in settimana” ha detto Hansen.
"Gli italiani porteranno molta velocità sulla linea e metteranno pressione in difesa, una nuova chance per noi di fare esperienza affrontando squadre di questo tipo. Hanno giocatori fisici, orgogliosi, che giovano con passione. Abbiamo visto la loro gara della scorsa settimana contro l’Australia e constatato quanto possano essere ostici da sfidare se si permette loro di tenere il pallino del gioco. Non vediamo l’ora di giocare di nuovo all’Olimpico di fronte al pubblico italiano e offrire una performance di cui essere orgogliosi”.
Questa la formazione degli All Blacks:
15 Damien MCKENZIE 14 Jordie BARRETT 13 Anton LIENERT-BROWN 12 Ngani LAUMAPE 11 Waisake NAHOLO 10 Beauden BARRETT 9 TJ PERENARA 8 Kieran READ – capitano 7 Ardie SAVEA 6 Vaea FIFITA 5 Scott BARRETT 4 Patrick TUIPULOTU 3 Nepo LAULALA 2 Dane COLESE 1 Ofa TUNGAFASI
a disposizione
16 Nathan HARRIS 17 Karl TU’INUKUAFE 18 Angus TA’AVAO 19 Brodie RETALLICK 20 Dalton PAPALII 21 Te Toiroa TAHURIORANGI 22 Richie MO’OUNGA 23 Rieko IOANE