La Scozia testerà la forza mentale di un team ferito
Quello di oggi sarà sicuramente uno dei test più importanti per la Scozia, smaniosa di procedere nel proprio promettente percorso, pronta ad affrontare un’Irlanda ancora scossa dall’efferata aggressione fisica e tattica sofferta per mano inglese. Non si vedono molto spesso grandi gladiatori come CJ Stander, Peter O’Mahony, Tadgh Furlong, lasciare il campo così feriti e vinti; Eddie Jones e la sua compagine hanno usato le loro armi migliori per abbattere quei titani.
E' la seconda sconfitta in venti tests per l’Irlanda; la conclusione di un bellissimo periodo che vanta la conquista del Grand Slam, della serie estiva in Australia, le vittorie contro la Nuova Zelanda e il Sud Africa.
Nel pacchetto di mischia irlandese, Cian Healy e Rory Best hanno 199 caps insieme, esattamente il totale dei primi otto uomini della Scozia; Healy da solo ha vinto undici trofei con Leinster e la sua nazionale.
Questa è una squadra di vincenti che al momento stanno convivendo con l’inconsueto male di una sconfitta, un dolore reso ancora più acuto a causa della mano che l’ha inflitto.
Blair Kinghorn
Tre mete, sei difensori battuti, dodici placcaggi, quattro clean breaks e 89m corsi.
Questi sono i numeri del 22enne Blair Kinghorn, uno dei giocatori migliori nella partita contro l’Italia, valida per il primo turno del Guinness Sei Nazioni.
Stavolta però, il giovane scozzese partirà dalla panchina; al suo posto ci sarà Sean Maitland, al rientro dopo un infortunio al polpaccio.
Kinghorn è certamente una brillante promessa del panorama scozzese ma anche Maitland vanta ottime prestazioni: sei mete su sei partenze da titolare con la maglia della Scozia. E’ un fantastico difensore, vincitore con Saracens e Glasgow, e ha tantissima esperienza nell’alto livello.
Dopotutto, Kinghorn è prima un estremo che un’ala: partendo dalla panchina porterà molta esplosività e ritmo serrato; tuttavia Greogr Townsend preferisce schierare titolare il trio Maitland-Hogg-Seymour contro i titani dell’Irlanda.
La Battaglia
L'ultima volta che i due tecnici Towsend e Schmidt si sono incontrati sul palcoscenico internazionale risale alla scorsa edizione del torneo, quando l’Irlanda vinse 28-8.
Il XV di Schmidt esprime un gioco molto ben strutturato rispetto a quello scozzese incentrato invece sulla velocità, l’offload, e le giocate d’assalto che falciano in due le difese. E’ probabile che l’Irlanda, stavolta, voglia dominare nelle set-pieces, senza concedere pallone agli avversari così da non permettergli di prendere velocità.
Il numero otto titolare Josh Strauss è il più grande ball-carrier che la Scozia possiede al momento ma, anche con lui in campo dal primo minuto, non è detto che gli Highlanders riescano a ferire l’Irlanda come ha fatto l’Inghilterra.
La sfida nella sfida è quella tra Finn Russell e Johnny Sexton: il furfante condottiero scozzese contro il vincitore del titolo di Migliore Giocatore al Mondo nel 2018.
Russell è stato autore di una brillante performance contro l’Italia, un’affascinante incantatore di serpenti che muoveva il pallone con accuratezza e rapidità, giocando un ruolo chiave in tutte e cinque le mete scozzesi. Grazie ad una velocissima lettura dell’azione, l’apertura del Racing 92 sembra sempre in anticipo rispetto agli altri giocatori.
Le abilità di Sexton sono invece già note: intensità devastante, calma e chiarezza di azione, un leader serio e minaccioso capace di risvegliare i compagni di squadra e spingerli verso il loro massimo potenziale. Un gioco al piede supremo e scattanti pop passes che lanciano chi corre in spazi che un momento prima non esistevano.
Il weekend scorso, tutto ciò è stato vanificato per la gran parte dall’Inghilterra e per gli irlandesi è stato disarmante e preoccupante vedere l’influenza del proprio fulcro sminuirsi davanti i loro occhi. Di tutti i giocatori irlandesi, Sexton è quello che colpirà più duro stavolta.
In mischia, Allan Dell, un pilone molto mobile ma pesante, si assumerà il compito di sopraffare il gigante Furlong. L’Irlanda ha perso Stander a causa di un infortunio, ma potrà contare su colossi come Sean O’Brien per adempire al lavoro di ball carrier.
Per la Scozia, saranno assenti Hamish Watson e John Barclay, importanti componenti del reparto delle terze linee e cruciali per la conquista di quei palloni veloci sui quali prosperano gli scozzesi.
Oggi l’Irlanda dovrà vincere. Fallire contro l’Inghilterra è già stato abbastanza imbarazzante, un’altra sconfitta significherebbe perdere il momentum e aver raggiunto il top della forma troppo presto rispetto alla Coppa del Mondo.
Gli Highlanders vengono da sette vittorie di fila in casa, inclusa una contro l’Irlanda nel 2017 per 27-22; quelli di oggi però non sono gli stessi irlandesi scesi in campo due anni fa al Murrayfield. Se la Scozia ha serie intenzioni di affermarsi come grande rivelazione di quest’anno, in corsa per il titolo, oggi è il giorno giusto per farlo.