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Lorenzo Masselli ha fame di emergere con le Zebre Rugby

"Penso di aver giocato bene sin qui e di aver sfruttato le mie occasioni. Adesso è importante iniziare a vincere!"


In campo con le Zebre Rugby nelle ultime tre partite di Guinness PRO14, Lorenzo Masselli sta pian piano raccogliendo sempre più minutaggio con la formazione italiana che dal 2012 compete in campionato celtico e nel circuito delle coppe europee.

Sono sette le apparizioni ufficiali complessivamente collezionate con i multicolor dal giovane flanker di madre sudafricana, arrivato a Parma nel giugno 2019 dopo essersi messo in mostra nel massimo campionato italiano con la maglia dei piacentini Rugby Lyons, uno dei 90 club affiliati alla “Zebre Family”.


Nato a Johannesburg nel 1997, Masselli si è avvicinato al rugby seguendo le orme del papà di origine toscana, vestendo i colori del St John’s College ai tempi della sua esperienza giovanile nella Rainbow Nation.


Nel 2016 il duttile seconda/terza linea si trasferisce in Italia ed entra nei ranghi dell’Accademia Nazionale “Ivan Francescato”, esordendo nel campionato nazionale di Serie A e prendendo parte in quel biennio al Sei Nazioni U20 e al Mondiale di categoria con l’Italia.


Iscritto al terzo anno di Economia Internazionale e Management all’Università Bocconi di Milano e vicino al conseguimento della laurea triennale, il 23enne ex Azzurrino è a lavoro insieme ai suoi compagni di squadra nella preparazione del 3° turno di Guinness PRO14, in programma venerdì 23 ottobre alle ore 20:35italiane in casa dei campioni in carica del Leinster; partita che sarà trasmessa in diretta su Dazn.



Sei sceso in campo nelle ultime tre partite delle Zebre. Come valuti la tua performance e dove pensi ci sia margine per migliorarti? “Penso di aver giocato bene, ho sfruttato le mie occasioni. Adesso è importante iniziare a vincere le partite, voglio aiutare la squadra a farlo e diventare un giocatore chiave specialmente in questo periodo che verrà”.


Venerdì scorso a Newport sei subentrato come n° 8, ma ti abbiamo visto ricoprire anche il ruolo di seconda linea e di flanker. In quale posizione ti senti più a tuo agio e quale pensi che sia il tuo principale punto di forza? “Mi sento più confidente nel giocare terza linea, perché mi piace attaccare lo spazio, avere la palla in mano, dare il tuo contributo in tutto il campo, tutte cose che quando giochi terza linea fai. Sono cresciuto guardando giocatori come Kieran Read e Pierre Spies e mi piacerebbe continuare ad esprimermi in quella posizione”.


A novembre e dicembre potresti guadagnarti sempre più spazio in squadra. Come sfrutterai questa opportunità e come vivi la concorrenza interna in un reparto con tanta qualità e giocatori della Nazionale? “Penso sarà una grossa occasione per i giovani e per chi non ha giocato molto di farsi trovare pronti e di accumulare minuti. Sarà un periodo difficile vista l’assenza in rosa di alcuni atleti importanti ma anche una buona opportunità per molti di noi. Giocare al fianco di giocatori della nazionale è sicuramente stimolante perché ci invita tutti ad alzare i nostri standard e l’asticella delle nostre performance”.


Su quali aspetti del vostro gioco state lavorando in vista della trasferta di Dublino contro gli Irlandesi del Leinster? “Il Leinster è una squadra molto forte e performante sia in attacco che in difesa. Sono molto accurati e stiamo lavorando per essere sempre più precisi nell’esecuzione del nostro gioco, senza concedere loro troppe opportunità di attaccarci perché sono molto efficaci nel farlo”.


Nella tua esperienza di giocatore hai avuto modo di confrontarti col rugby sudafricano e con quello italiano. Quali sono le principali differenze che hai riscontrato tra i due stili di gioco? “Penso che il livello di fisicità sia lo stesso. In Europa il rugby vede più di calci e tatticismi, mentre in Sudafrica è più giocato palla in mano. Direi che sia questa la principale differenza”.


Ti sei laureato recentemente in Economia Internazionale e Management all’Università Bocconi di Milano. Che carriera sogni dopo il rugby? “Penso che sia molto importante pensare cosa fare dopo il rugby e avere un’idea della tua carriera futura, perché il rugby è solo temporaneo e devi sempre considerare questo aspetto. Personalmente mi piacerebbe lavorare nel settore dell’economia e della finanza. Questo è ciò su cui sto lavorando in vista del mio futuro”.


Per questa stagione invece che obiettivi personali ti poni? “Mi piacerebbe diventare un giocatore chiave ed aiutare la squadra a vincere le partite. Vorrei farmi trovare sempre pronto e guadagnare la fiducia dei miei allenatori per giocare e dare il mio apporto alla squadra ad ogni occasione”.


fonte@ZebreRugby

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