Zebre, Gabriele Di Giulio: "Tornare in campo un'emozione indescrivibile"
A distanza di più di un anno e mezzo dalla sua ultima apparizione in Guinness PRO14, Gabriele Di Giulio è tornato ad indossare la maglia delle Zebre Rugby.
Lunedì scorso l’ala frascatana è stata infatti schierata dal primo minuto da coach Bradley nella difficile sfida con l’Ulster, ritrovando spazio dopo il lungo e tortuoso infortunio al ginocchio destro patito nel giugno 2019.
Entrato in rosa nell’estate del 2015 come permit player del Rugby Calvisano, il prodotto del Rugby Città di Frascati ha purtroppo conosciuto un impiego intermittente nel corso delle sue sei stagioni a Parma. Traumi ed infortuni più o meno gravi hanno più volte trattenuto ai box il trequarti 26enne che vanta 39 presenze ufficiali e 5 mete segnate con la franchigia federale.
A dispetto della giovane età, Di Giulio ha già dimostrato di avere doti da gran finalizzatore e di essere letale nel “due-contro-uno”. Il n° 11 laziale cercherà di ritrovare continuità nel suo gioco domenica 22 novembrenella gara del Lanfranchi con il Connacht.
Il calcio di inizio della gara, valevole per il 7° turno di Guinness PRO14, è in programma alle 15:30 sugli schermi di Dazn.
Sarà il 21° incontro ufficiale tra Zebre e Connacht, rispettivamente inserite nel Girone A e B del torneo con 5 e 10 punti in classifica. Oltre ai 14 precedenti disputati in campionato celtico (di cui due vinti a Parma dai multicolor nel 2017 ed uno a Galway nel febbraio del 2018), le due squadre si sono affrontate anche sei volte in Champions Cup nel corso del 2012/13, del 2013/14 e ancora nel 2016/17.
A causa della sopraggiunta emergenza coronavirus e dalla conclusione abbreviata dalla passata edizione del torneo, le due franchigie non si fronteggiano dal match del Lanfranchi del 6 aprile 2019, valevole per il 19° turno della stagione 2018/19.
Quest’anno Butler e compagni hanno aperto il loro cammino in Guinness PRO14 con due vittorie contro Glasgow Warriors e Edinburgh Rugby nella 1° e 3° giornata. Dopo aver saltato il 4° e 5° turno con il Benetton Rugby e i Dragons per via di alcune positività al Covid-19 registrate nelle due formazioni avversarie, il XV di coach Andy Friend è tornato in azione la settimana scorsa, uscendo però sconfitto allo Sportsground dagli Scarlets.
Per l’occasione, i verdi di Galway avevano potuto contare sul rientro dal ritiro della nazionale del n° 9 KieranMarmion e del seconda linea Ultan Dillane, quest’ultimo partito titolare a Galway. Gli altri quattro nazionali irlandesi (Bundee Aki, Finlay Bealham, Quinn Roux e Dave Heffernan) erano stati invece trattenuti dal capo allenatore dei Trifogli Andy Farrell in vista del 1° turno dell’Autumn Nations Cup con il Galles.
E’ probabile che Marmion e Dillane figurino nuovamente tra i protagonisti della trasferta di Parma, con Aki, Roux e Bealham che troveranno invece spazio nel XV dell’Irlanda scelto per la partita di Twickenham con l’Inghilterra.
Che emozione è stata il ritorno in campo dopo tanto tempo? “E’ stata una grande emozione: l’aver dovuto rinunciare a questo sport per un anno e mezzo è stata dura! Ho avuto la possibilità di rientrare la scorsa primavera, ma a quel punto era iniziato il lockdown per cui ho dovuto aspettare ancora un po' prima di tornare a giocare. Adesso però sono tornato in campo e l’emozione di rigiocare con i miei compagni di squadra è stata indescrivibile! Ammetto che un po' di ansia nel pre-partita c’era, ma sicuramente la voglia di giocare era maggiore”.
L’adrenalina del pre-partita, il confronto con gli avversari o il post-gara? Qual è la cosa che ti mancava di più dell’esperienza da giocatore? “Mi mancava soprattutto la sfida diretta con l’avversario per testare me stesso e le mie qualità. Ero molto curioso di riscoprirmi nel gioco e nell’alto ritmo che le squadre di gran valore come Ulster ci impongono”.
Domenica si torna a giocare al Lanfranchi per la sfida con il Connacht. Quali sono le principali difficoltà che potremmo incontrare nel match? “Sicuramente Connacht è una squadra meno fisica rispetto ad Ulster, ma che ha più voglia di giocare negli spazi larghi e di mettere in difficoltà i suoi avversari col gioco alla mano. L’attenzione ed il focus sarà sul loro movimento d’attacco e sulla nostra prestazione difensiva”.
Che Zebre dobbiamo aspettarci dopo la vittoria con gli Ospreys, la buona performance a Llanelli e i primi venti minuti di fuoco con Ulster? “Le ultime partite sono state relativamente positive. Adesso ci aspettiamo delle Zebre competitive, come quelle che si sono viste nei primi venti minuti della gara con l’Ulster, prima di aver ceduto a livello psicologico e fisico. Cercheremo di mantenere quella stessa forza e quella stessa positività lungo tutti gli 80’ del match”.
Tu Gabriele giochi ala, qual è l’importanza di questo ruolo e cosa ci metti di tuo nell’interpretarlo? “E’ un ruolo un po' marginale ma molto importante: da ala non si ricevono molti palloni e anche in difesa non sei sempre in vista o vicino al punto di incontro, per cui i pochi interventi che fai, sia in attacco che in difesa, sono fondamentali e vanno eseguiti al 100 % senza fare errori”.
Sei in rosa dall’estate del 2015. Qual è l’aspetto più bello che hai trovato in squadra? “Sicuramente l’unione che c’è tra club, giocatori, staff e soprattutto con i tifosi. Io in particolare, nonostante i lunghi stop per via degli infortuni, ho sempre apprezzato il sostegno dei tifosi che continuavano a darmi man forte pur non giocando”.
Ti vediamo sempre molto composto, disciplinato e focalizzato sul tuo lavoro. Dopo sei stagioni con le Zebre, senti di essere diventato un punto di riferimento per i giovani entrati in squadra? “L’età media si è abbassata e in squadra sono arrivati molti giovani giocatori forti. Non mi sento ancora un veterano, ma sicuramente le stagioni trascorse con la maglia delle Zebre sono tante e posso dare molti consigli ai nuovi arrivati”.
Sei molto legato al club della tua città natale, il Rugby Città di Frascati, dove sono cresciuti anche Bisegni e Giammarioli. Che consiglio daresti ai giovani rugbisti della tua zona e di tutta Italia in questo delicato momento di lotta al Covid e di sospensione dell’attività sportiva? “E’ un momento particolare di sospensione dell’attività sportiva. Io purtroppo di pause agonistiche me ne intendo e il consiglio che posso dare ai ragazzi che in questo momento non possono purtroppo giocare a rugby è quello di portare i valori del nostro sport anche al di fuori del campo e quindi rispettare le regole e i comportamenti corretti e cercare di farli capire anche agli altri”.
Cosa ti aspetti da questa stagione a livello individuale e con le Zebre? “Il mio obiettivo con le Zebre è sempre stato quello di giocare il più possibile e nel miglior modo. Vorrei poter dimostrare il mio valore personale e quello che noi tutti possiamo dare a livello di squadra”.
fonte@ZebreRugby
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